ottica - stereoscopi
Stereoscopio a lenti mobili
SCHEDA TECNICA
INVENTARISTATO
Stereoscopio a lenti mobili
Stereoscopio a lenti mobili
Stereoscopio a lenti mobili
1818Nº //
1838Nº //
P.A.Nº //
1870188
1925a131
2016731
Completo
Integro
Funzionante D
Dimensioni
MATERIALI: ottone, legno, vetro
BIBLIOGRAFIA & PRESTITI
DATABASE
Datazione: 1868 - 1874
Nel Museo A. M. Traversi - Vetrina K
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità


Immagine, Malfi, © D 2016
Fonti
Battelli A. - Cardani C. (1913) Vol. 2, pag. 891, fig. 713
Felice M. (1887/90) Vol. 3, pag. 282, fig. 151
Privat Deschanel A. (1890) pag. 831, fig. 755
 

Lo strumento consentiva la visione tridimensionale di un oggetto rappresentato per mezzo di due immagini (dette stereogrammi e ovviamente bidimensionali) ravvicinate e viste da posizioni leggermente diverse o con colorazioni complementari generalmente in termini di bianco e nero (Raccolta di vedute cristallografiche). Il fenomeno fu descritto in un lavoro, datato 1838, del fisico Charles Wheatstone (1802-1875).

Per la visione dell'oggetto si inseriva la tavola davanti al vetro smerigliato e si apriva lo sportello con lo specchio per favorire l'ingresso della luce nella camera di visione. Non restava che posizionare gli occhi sugli oculari e regolare il fuoco spostando a piacere una rotella che faceva avanzare o indietreggiare le lenti (che sono mobili allo stesso modo di quelle di un moderno binocolo).