Elettrostatica - Macchine elettriche - Elettrofori
Grande elettroforo
SCHEDA TECNICA
INVENTARISTATO
Elettroforo a lastra di vetro secondo il metodo del conte Gio. Mocenigo
Grande elettroforo
Grande elettroforo
Grande elettroforo
1818Nº //
1838Nº //
P.A.27
1870393
1925b164
2016459
Completo(?)
Integro
Funzionamento NV
Dimensioni
MATERIALI: ottone, vetro
BIBLIOGRAFIA & PRESTITI
DATABASE
Datazione: 1856 - 1857
Non esposto
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità


Immagine, Malfi, © D 2016
Fonti
Battelli A. - Cardani C. (1925) Vol. 4, pag. 278, fig. 164
Besso B. (1875) Vol. 3, pag. 48, fig. 63
Biot G.B. (1818) Vol. 3, pag. 140, Tav. I, fig. 32
Bouchardat A. (1851) pag. 209, fig. 85
Cavallo T. (1779) pag. 474, Tav. III, fig. 9
Clerc A. (1885) pag. 695, fig. 508
Daguin P. A. (1863) pag. 476, fig. 471
Desbeaux E. (1892) pag. 279, fig. 220
Despretz C. (1832) pag. 399, Tav. 8, fig. 223
Drion Ch. - Fernet E. (1877) pag. 364, fig. 316
Galileo Officine (1929) pag. 182, fig. 5434
Ganot A. (1861) pag. 449, fig. 414
Ganot A. (1883) pag. 525, fig. 573
Giordano G. (1862) Vol. 2, pag. 88, fig. 73
Izarn G. (1805) pag. 47, Tav. II, fig. 37
Magrini R. (1940) pag. 247, fig. N1041
Matteucci C. (1847) pag. 185, Tav. 1, fig. 94
Milani G. (1869) Vol. 5, pag. 118, fig. 56
Murani O. (1906) Vol. 2, pag. 293, fig. 263
Premoli P. (1904) Vol. 1, pag. 325, fig. 475
Privat Deschanel A. (1890) pag. 490, fig. 412
Privat Deschanel A. - Pichot (1871) pag. 435, fig. 389
Ròiti A. (1908) Vol. 2, pag. 91, fig. 51
Resti E. (1930) pag. 72, fig. 369
Tissandier G. (1882) pag. 120, fig. 67
Zambra B. (1854) Vol. 2, pag. 364, fig. 269
 

Fatta eccezione per il disco conduttore, che è tutto d'ottone e cavo all'interno, lo strumento segue sia nel principio di funzionamento (basato sull'induzione elettrostatica) che nella forma il modello originale inventato nel 1775 da Alessandro Volta, il padre della pila (Vecchie pile a colonna). Volta aveva infatti ideato un disco in legno ricoperto di stagnola.

Merita osservare la superficie del manico isolante di vetro che è piuttosto irregolare. Non si deve infatti dimenticare che tutte le parti di un apparato sia per uso didiattico che per la ricerca scientifica dei professori di fisica del Liceo erano fatte ovviamente tutte manualmente. Il manico isolante presenta inoltre delle soffiature (bolle) al suo interno che lo rendono particolarmente delicato, essendo esse punti di debolezza in caso di eventuali urti.

Si noti poi il bordo arrotondato del disco d'ottone, così lavorato al fine di ridurre al massimo le dispersioni con l'aria coinvolgenti i corpi conduttori elettrizzati con spigoli vivi (si tratta del cosiddetto effetto delle punte, egregiamente sfruttato per far funzionare apparati come per esempio l'Arganetto elettrico).

L'apparato è purtroppo incompleto, mancando la base di legno o di metallo con all'interno la resina. Tuttavia lo strumento, almeno teoricamente, è ancora in grado di funzionare, dal momento che basta accoppiarlo con una superficie di resina. Date le dimensioni del dispositivo, esso doveva essere piuttosto potente.