strumenti particolari - Kit Lusverg
Tavoletta d'ottone divisa in pollici
SCHEDA TECNICA
INVENTARISTATO
Tavoletta di ottone con diottra inserviente al doppio uffizio di Tavoletta Pretoriana e di Goniometro
Tavoletta di ottone con diottra inserviente al doppio uffizio di Tavoletta Pretoriana e di Goniometro
Tavoletta di ottone divisa in pollici con diottra
Tavoletta di ottone divisa in pollici con diottra
Tavoletta d'ottone divisa in pollici
18185
18384
P.A.Nº //
18703
1925a3
2016004
Incompleto
Integro R
Non funzionante
Dimensioni
MATERIALI: ottone, lacca
BIBLIOGRAFIA & PRESTITI
DATABASE
Datazione: Antecedente 1818 (1677)
Costruttore: Giacomo Lusverg (1636-1689)
Nel Museo A. M. Traversi - Vetrina A
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità


Immagine, Malfi, © D 2016
Fonti
 

Dagli inventari (1818 e 1838) si ricava che lo strumento aveva il "doppio uffizio di Tavoletta Pretoriana e di Grafometro".

La tavola pretoriana, strumento topografico che prende il nome da uno dei suoi presunti inventori, Johannes Praetorius (1537-1616), è il piano graduato d'ottone, che faceva da supporto per il foglio su cui prendeva forma la mappa di un territorio oppure più semplicemente la mappa con le misure di un terreno.

Solitamente la tavola era collocata su un treppiede in legno (andato perduto), era munita di bussola (assente) e di alidada, ossia di un'asta piatta con dei traguardi agli estremi (in questo caso assente). Essa era incernierata in corrispondenza del foro che si vede su uno degli angoli della tavola. O la bussola faceva parte dell'alidada oppure andava posizionata, come strumento esterno, sulla tavola. In una tavoletta pretoriana vi erano poi le gradazioni del quadrato delle ombre (Squadra d'ottone di Francesco Manfredotti) e della scala dei gradi (Grafometro di Roussellot).

La prima scala permetteva infatti di eseguire misure di altezza, collocando la tavola verticalmente usando come riscontro un filo a piombo e traguardando l'oggetto d'interesse per mezzo dell'alidada, l'altra scala serviva chiaramente per misurare angoli, solitamente rispetto al Nord magnetico (indicato dalla bussola) oppure rispetto a una linea di riferimento congiungente i due punti principali necessari per la costruzione della mappa. Il reticolo consentiva invece una migliore realizzazione della mappa. Si osservi la presenza della scala ticonica su due dei quattro lati sopra il quadrato graduato della tavola.

Misurata con precisione per altra via la distanza tra due punti A e B principali e riportato sulla mappa in scala il segmento rappresentativo, si rilevavano tramite l'alidada in A e poi spostandosi in B gli angoli di tutti gli elementi significativi della mappa (ponti, case, ecc.) e facendo partire con tali inclinazioni dai punti A e B dei segmenti. I punti d'incontro dei vari segmenti uscenti da A e da B davano l'ubicazione in scala sulla mappa di tali siti d'interesse. Si osserva che esistevano dei veri e propri kit di strumenti ad uso del disegnatore (Riga in ottone per tirar parallele).