elettromagnetismo - Elettrostatica
Scaricatore universale
SCHEDA TECNICA
INVENTARISTATO
Scaricatore universale
Scaricatore universale
Scaricatore universale
Scaricatore universale
Scaricatore universale
1818328
1838484
P.A.Nº //
1870506
1925a293
2016465
Incompleto
Danneggiato
Non funzionante
Dimensioni
BIBLIOGRAFIA & PRESTITI
DATABASE
Datazione: Antecedente 1818
Non esposto
Descrizione          Funzionamento: spiegazione - verifica          Testi&Curiosità


Immagine, Malfi, © D 2016
Fonti
 

L'apparato veniva utilizzato per fulminare un oggetto o un animale scaricando istantaneamente una potente batteria di Bottiglie di Leida. Dopo aver caricato la batteria con una Macchina elettrica, bastava cortocircuitarne le armature con un eccitatore o scricatore. Nell'uso lo sperimentatore doveva prestare la massima attenzione, in quanto vi era il pericolo di ricevere una scarica anche mortale. Del resto già subito dopo l'esperienza di Franklin (1752) gli scienziati si accorsero delle potenzialità letali delle forti scariche elettriche.

Il dispositivo era formato da una base di legno su cui erano fissate (con un raccordo in ottone) due colonne di vetro, con la duplice funzione di sostegno e di isolamento dal suolo. In testa a ciascuna colonna di vetro era presente una cerniera che si agganciava pressapoco in corrispondenza della mezzeria di un'asta metallica (in genere d'ottone).

L'estremità interna di ogni asta terminava con una sfera metallica, mentre l'altra poteva essere un anello metallico o un'altra sfera. Infatti all'anello si agganciava il collegamento con l'armatura esterna della batteria di bottiglie di Leida, mentre alla sfera veniva accostato uno dei due bracci dello scaricatore utilizzato per effettuare l'esperienza. L'altro braccio dello scaricatore toccava invece un punto qualunque dell'armatura interna della batteria (per esempio l'asta di una singola bottiglia). L'oggetto o il piccolo animale da folgorare si depositava sul disco di legno la cui altezza può essere variata a piacere. E' evidente che le due sfere interne costituivano uno spinterogeno. La scintilla scoccava quando il campo elettrico superava la rigidità dielettrica dell'aria, cosa che avveniva immediatamente data la capacità di una batteria di bottiglie di Leida.

Lo strumento è stato radicalmente modificato, probabilmente con più interventi successivi, e trasformato in un dispositivo per effettuare la famosissima esperienza di Oersted. Si ipotizza, ai fini della datazione, che l'apparato originario si sia danneggiato (e per questo motivo non compare tra i primi 425 strumenti dell'inventario del 1876). Successivamente, utilizzando una delle due aste d'ottone, esso fu trasformato in un diverso apparecchio nel 1883, acquisendo così il numero 506 dell'inventario del 1876. Infine, in epoca recente, sono state aggiunte le boccole azzurre per il collegamento dei cavi elettrici e rifatte alcune saldature. Con la nuova veste l'apparato non ha mai smesso di essere utilizzato durante le ore di laboratorio di fisica.