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Nozioni d'elettrochimica
Elettrochimica di base
Previsione della spontaneità di una reazione redox
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Nello scrivere una reazione redox ci si può trovare di fronte al seguente dubbio: il verso con cui procede spontaneamente la reazione redox in esame è quello scritto o è piuttosto quello opposto? Ad esempio, il litio, il magnesio il ferro e lo zinco si sciolgono in una soluzione acquosa 1 molare d'acido cloridrico (HCl) sviluppando idrogeno. Le rispettive reazioni chimiche di ossidoriduzione sono:

2Li + 2H+ => 2Li+ + H2,
Mg + 2H+ => Mg++ + H2,
Fe + 2H+ => Fe++ + H2,
Zn + 2H+ => Zn++ + H2.

Sembra allora logico, in analogia con le precedenti reazioni, che anche nel caso del rame si abbia Cu + 2H+ => Cu++ + H2, ma una semplice verifica sperimentale mette in luce che la reazione redox appena scritta non è spontanea, dal momento che il rame non si scioglie nell'acido cloridrico sviluppando idrogeno. Identico comportamento del rame manifestano l'oro, l'argento e il platino. É possibile allora determinare a priori il verso di spontaneità di una qualsiasi reazione di ossidoriduzione senza ricorrere ogni volta ad una verifica sperimentale? La risposta è sì e il metodo si basa sull'impiego dei potenziali standard di riduzione associati alle varie semicelle.

L'idea di base è che è sufficiente costruire idealmente una pila nelle cui semicelle le specie chimiche della reazione in esame subiscono esattamente le stesse semireazioni e calcolare la fem di tale pila. Se la fem risulta positiva, allora la redox è spontanea; se invece la fem risulta negativa, la redox che si sta studiando non è spontanea, visto che una pila deve fornire energia elettrica, non assorbirla.

Il problema di riconoscere il verso di una redox porta a risolvere sostanzialmente due sottoproblemi:
A) Individuare in una redox le due semireazioni, scrivendole correttamente.
B) Calcolare la fem della pila.

A - Individuare in una redox le due semireazioni, scrivendole correttamente

In questa operazione e per le redox più articolate, ci si avvale di tecniche quali il passaggio per la forma ionica e/o del bilanciamento con il metodo delle semireazioni in forma ionica per scrivere correttamente le due semirezioni, ma è anche vero che la scrittura è immediata per semirazioni molto semplici. Si osserva che le semireazioni presenti nella tabella dei potenziali sono scritte non a caso in forma ionica. Ecco alcuni esempi:

Esempio A1

Mg + 2H+ => Mg++ + H2
ossidazioneanodoMg => Mg++ + 2e-
riduzionecatodo2e- + 2H+ => H2

Esempio A2

5H2O2 + 3H2SO4 + 2KMnO4 => 5O2 + 2MnSO4 + K2SO4 + 8H2O
5H2O2 + 6H+ + 3SO4-- + 2K+ + 2MnO4- => 5O2 + 2Mn++ + 2SO4-- + 2K+ + SO4-- + 8H2O
5H2O2 + 6H+ + 2MnO4- => 5O2 + 2Mn++ + 8H2O
H2O2 + MnO4- => O2 + Mn++ (in amb acido)
ossidazioneanodoH2O2 => O2 + 2e + 2H+
riduzionecatodo8H+ + 5e + MnO4- => Mn2+ + 4H2O

Merita mettere in evidenza come l'obiettivo sia la completa scrittura delle semireazioni, non il bilanciamento degli elettroni che esse si scambiano nella redox.

B - Calcolare la fem della pila

É necessario distinguere se le specie coinvolte nelle semireazioni si trovano tutte in condizioni standard oppure no. Se i sistemi si trovano in condizioni standard i soli potenziali standard di riduzione sono sufficienti per determinare il verso di decorso di una redox, altrimenti la cosa è più complessa, poiché richiede l'utilizzo dell'equazione di Nernst. Gli esempi che segueno mostrano come fare con semicelle in condizioni standard. In generale la tecnica è la medesima quando una o entrambe le semicelle non sono in condizioni standard; per il calcolo dei potenziali viene utilizzata l'equazione di Nernst, mentre nulla si può dire considerando solo gli Eº.

Esempio B1

Mg + 2H+ => Mg++ + H2

Ci si riferisce allora alla pila con la seguente schematizzazione IUPAC

Mg | Mg++ (aq, 1.0 M) || 2H+ (aq, 1.0 M) | H2 (g, 1 atm) | Pt

nella quale avvengono le stesse semireazioni; infatti il magnesio si ossida e l'idrogeno si riduce.

SemireazioneTipo di semireazioneElettrodi
Mg => Mg++ + 2e-ossidazioneAnodo (-) => EºA -2,370 V
2e- + 2H+ => H2riduzioneCatodo (+) => EºC 0,00 V

La forza elettromotrice Eº relativa alla pila risulta essere pari a Eº = EºC - EºA = 0,000 - (- 2,370) = 2,370 V > 0 e quindi la reazione scritta è spontanea.

Esempio B2

Ni++ + Cu => Ni + Cu++

Ci si riferisce allora alla pila con la seguente schematizzazione IUPAC

Cu | Cu++ (aq, 1.0 M) || Ni++ (aq, 1.0 M) | Ni

nella quale avvengono le stesse semireazioni; infatti il rame si ossida e il nichel si riduce.

SemireazioneTipo di semireazioneElettrodi
Cu => Cu++ + 2e-ossidazioneAnodo (-) => EºA 0,337 V
2e- + Ni++ => NiriduzioneCatodo (+) => EºC- 0,250 V

La forza elettromotrice Eº relativa alla pila risulta essere pari a Eº = EºC - EºA = - 0,250 - 0,337 = - 0,587 V < 0 e quindi la reazione scritta non è spontanea.

Esempio B3

5H2O2 + 3H2SO4 + 2KMnO4 => 5O2 + 2MnSO4 + K2SO4 + 8H2O

Una volta individuate le due semireazioni (cfr. Esempio A2), si fa riferimento alla pila con la seguente schematizzazione IUPAC

Pt | O2 (g, 1 atm) | H2O2 (aq, 1.0 M), H+ (aq, 1.0 M) || MnO4- (aq, 1.0 M), Mn++ (aq, 1.0 M) | Pt

in cui in effetti il manganese si riduce e l'ossigeno si ossida.

SemireazioneTipo di semireazioneElettrodi
H2O2 => O2 + 2e + 2H+ossidazioneAnodo (-) => EºA 0,682 V
8H+ + 5e + MnO4- => Mn2+ + 4H2OriduzioneCatodo (+) => EºC 1,510 V

La forza elettromotrice Eº relativa alla pila risulta essere pari a Eº = EºC - EºA = 1,510 - 0,682 = 0,828 V > 0 e quindi la reazione scritta è spontanea.



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